Ti regalo la mia morta, Veronika.

Un viaggio intimo ed allucinatorio, che ci porta a seguire la protagonista del capolavoro di Fassbinder, Veronika Voss, nella sua spirale discendente di attrice decaduta, tra morfina e solitudine. Antonio Latella ci porta vicini un soffio, a divenire partecipi dei suoi pensieri, delle sue angosce, delle sue crisi: lo spettatore è portato per mano nella psiche non di un personaggio ma di una persona che pare essersi davvero materializzata nel nostro mondo, quasi un Tom Baxter nella sua antitetica versione femminile.

Grazie ad interessanti adattamenti Latella riesce a farci affezionare a questa donna (nella magnifica interpretazione di Monica Piseddu), fino a sentirci trascinati con lei nel flusso degli avvenimenti a lei esterni ed interni, senza peraltro risultare mai pedantemente descrittivo. Nessun giudizio su Veronika, che ai nostri occhi si erge alternativamente come eroe ed un attimo dopo viene a trovarsi nel ruolo convenzionalmente definibile di antieroe

Infine gli atti che ci avviano alla conclusione dello spettacolo, un concitato climax di dialoghi ed avvenimenti mediati dalla mente plagiata- ma a tratti ancora tremendamente lucida- della diva decaduta, fino alla tremenda calma onirica dell’ultimo atto. Ed è così che Veronika, con una forza davvero unica, ci regala la sua tragica morte.

Margherita Virgili