In occasione della chiusura della mostra Tina Modotti: la nuova rosa. Arte, storia, nuova umanità in casa Cavazzini, la compagnia di danza contemporanea Arearea ripropone la performance Cercando Tina, ideata e coreografata da Marta Bevilacqua e già presentata al pubblico lo scorso dicembre.
In un percorso che dall’esterno del museo si addentra nelle sale dedicate alla mostra, la figura di Tina si profila come un mistero irrisolvibile, una presenza viva e inafferrabile che accompagna una ricerca eternamente frustrata. Non si può che prolungare all’infinito la durata di un gerundio significativo, che mai si lascia sostituire da un participio passato che proclami una Tina trovata. Nei corpi e nei gesti delle quattro interpreti si riflettono e rifrangono in un gioco di specchi i mille volti di una friulana d’eccezione, che non sopporta definizioni univoche: fotografa, attrice, militante politica, infaticabile viaggiatrice, donna sensuale, ironica, coraggiosa, Tina si vela e si svela in una magnetica esibizione. Attraverso un’evocativa gamma musicale che dall’elettronica,passando per Luigi Tenco, approda alla calda musica del Messico,Angelica Margherita, Anna Savanelli, Valentina Saggin e Marta Bevilacqua offrono quattro differenti impressioni di Tina, in continuo dialogo tra di loro e con il pubblico.
D’altra parte, la stessa mostra esclude programmaticamente, a partire dal primo pannello, la possibilità di dare un’unica lettura artistica, storica e umana della fotografa friulana. La performance, così come le fotografie e i documenti esposti, hanno l’intento di mostrare, più che di dimostrare una personalità straordinaria. Le coreografie, allora, a poco a poco ampliano il dialogo che inscenano, estendendolo alle opere che circondano gli spettatori: nei gesti delle danzatrici riecheggiano così gli scatti di Edward Weston, le scene di vita nel Messico, l’impegno politico, i viaggi che le fotografie appese alle pareti documentano.
La performance si presenta come un flusso, uno scorrere che nasce all’esterno di casa Cavazzini e la attraversa senza soluzione di continuità in un tempo distaccato, coagulandosi di volta in volta in un’installazione coreografica, che delicatamente sospinge i presenti alla scoperta di Tina. Le prime installazioni hanno valore introduttivo, dove sono i morbidi ma decisi movimenti delle braccia, e poi una sorta di serape a introdurci nel mistero; seguono poi azioni che riuniscono gli aspetti più umani e atemporali di Tina, come la sensualità, l’energia, la passione, con aspetti più prettamente biografici, come gli innumerevoli viaggi, il suo incontro con la storia, la lotta. All’interno di questa narrazione, gli oggetti, pochi ma significativi, si fanno importanti ausili per suggerire e indicare un’immagine, un’ispirazione: una sigaretta, una borsetta ripiena di chicchi di mais, delle grandi valigie, delle rose bianche concorrono a creare una fragile dimensione sospesa dove conta non ciò che si rappresenta, ma ciò che il gesto lascia intuire e, soprattutto, immaginare.
La coreografia risulta calibrata sugli spazi della mostra: non si sovrappone alla fisicità delle sale ma interagisce positivamente con essa, liberando le potenzialità di una composizione al chiuso. Infatti, la collocazione spazialmente delimitata permette alle ballerine di cercare un contatto, innanzitutto visivo, con il loro pubblico, di interagire con esso, di attraversarlo, di toccarlo, dotando lo spettacolo di un maggiore impatto.
Purtroppo, proprio a causa dello spazio ristretto di alcuni punti del museo, le primissime fasi della performance sono rimaste inaccessibili a una parte del pubblico (domenica si sono presentati quasi 90 spettatori): le prime installazioni hanno avuto luogo, infatti, in sale piuttosto piccole, nelle quali era impossibile vedere se non da una distanza molto ravvicinata e da una discreta altezza.
Tuttavia,Cercando Tina rimane uno spettacolo di cui il pubblico non si dimenticherà facilmente, e che si spera possa essere solo l’inizio di una feconda collaborazione della compagnia Arearea con casa Cavazzini.
Anita Merlini