Pubblico e privato, l’intimo ed il sociale, in un continuo rapporto tra macrocosmo e microcosmo quotidiano. Differenze e convergenze personali, a diversi gradi, coinvolgimento del pubblico, non soltanto per quanto riguarda i contenuti, ma anche esteriormente, nella forma e nel processo creativo. Sembra nascere come una sorta di riflessione intorno al concetto di relazione, in altre parole tutto ciò che diviene comunicazione e scambio, la nuova stagione teatrale del CSS Teatro stabile di innovazione del FVG TEATRO CONTATTO 35, presentata al pubblico, negli spazi del Teatro Palamostre, il 5 settembre.
Una presentazione di stagione che ha voluto essere particolare e caratterizzante, incisiva e interattiva: protagonista, ancor più che la stagione stessa, è stato proprio il pubblico, spinto, volutamente, a sorprendersi e a domandarsi, a non ritrovarsi e a sentirsi a disagio. La direzione artistica del CSS si è occupata personalmente di guidare il pubblico all’interno dei differenti spazi del Teatro, partendo dagli stretti camerini fino ad arrivare alla grande sala del palcoscenico, in un percorso itinerante preciso e orientato. Ogni tipologia di stanza aveva il suo motivo e cercava di rendere, emotivamente e concretamente, uno specifico e preciso volersi relazionare con il pubblico: se, all’interno degli spazi più raccolti dei camerini, lo spettatore era invitato ad entrare solo e a doversi confrontare personalmente, a tu per tu, con chi , tra i direttori artistici del CSS, gli avrebbe spiegato una parte degli spettacoli della stagione ( per l’appunto quelli che, idealmente, dovranno essere gli spettacoli più intimi e raccolti), negli spazi più ampi, come la sala del palcoscenico, il pubblico era portato a sperimentare e a provare un tipo di relazione molto più pubblica e collettiva. Un percorso a tappe, come in una sorta di geografia delle emozioni, un preciso orientamento organizzato su gradi differenti, all’interno del quale la direzione artistica, partecipando in prima persona, ha voluto creare una relazione diretta con il pubblico, proprio come la stessa stagione teatrale vorrebbe essere.
Quest’ultima, infatti, inizierà il 20 ottobre 2016, e sarà proprio organizzata in maniera tale da seguire questa traccia, questo percorso di coinvolgimento differente ed interazione con il pubblico: ci saranno gli spettacoli più legati al concetto di relazione intima, a partire da duo di registi RICCI/FORTE, che riesploreranno il format delle loro Wunderkammer, in uno spazio onirico e site-specific in disuso, per trasformare l’Edoardo II di Marlowe e la sua storia triangolare di amore, gelosia e possesso in chiave “soap” (Wunderkammer Soap #4-Edoardo II, 15-19 novembre, Teatro Palamostre), per poi arrivare al performer croato MATIJA FERLIN, fra i protagonisti delle Residenze di Dialoghi a Villa Manin a inizio anno, che presenterà ora in stagione, in una serata a doppio spettacolo (21 gennaio, Teatro Palamostre, due episodi del suo ciclo-trilogia “Sad Sam” (in croato “Adesso sono”), una performance sulla ricerca di un’identità privata e professionale, in un dialogo fisico e di affinità fra il corpo di Ferlin e i versi del poeta sloveno d’avanguardia Srecko Kosovel, e alla regista CONSTANZA MACRAS, che presenterà quest’anno in stagione non una sua nuo
va creazione internazionale, ma gli esiti di una nuova Residenza di ricerca artistica di venti giorni assieme a danzatori e attori italiani ed europei incontrati per la prima volta a Villa Manin (Muoversi nell’architettura della memoria, 21 ottobre, Villa Manin, Spazio Residenze). Inoltre, interessante sarà il lavoro di GABRIELE VACIS e Scimone/Sframeli. Il primo sarà presente con La parola padre (3 febbraio, Teatro S. Giorgio), uno spettacolo di donne, di diverse culture e nazionalità, a confronto nella loro relazione con la figura paterna; il secondo porterà invece una commedia.
Per quanto riguarda le relazioni private, protagonisti saranno il drammaturgo JOËL POMMERAT, che ha riscritto alcune fiabe classiche con sguardo poetico, disincantato e “politico”, FABRIZIO ARCURI, che porterà in scena (16-18/22-25 febbraio, Teatro S. Giorgio) i suoi Pinocchio (tutto al maschile) e Cenerentola (tutta al femminile) e il tandem comico, ALE E FRANZ, che divertiranno con l’infallibile dinamica della loro relazione a due: due uomini insicuri, irrisolti, attanagliati da dubbi stralunati risolti con disincanto e una buona dose di cinismo (Tanti Lati Latitanti, 8-9 dicembre, Teatro Palamostre). Dall’incontro fra tre artisti, un belga, una giapponese e un italiano – PIERRE BERTHET, RIE NAKAJIMA, RENATO RINALDI – è nato inoltre un nuovo percorso di ricerca alle Residenze a Villa Manin (Moving Air, 20 ottobre, Spazio Residenze), legato alla riscoperta degli oggetti comuni da uilizzare come strumenti. Infine, ci sarà il nuovo spettacolo della compag
nia veneta EXVuOTO in Sister(s) (18 febbraio, Teatro Palamostre) e la regista brasiliana CHRISTIANE JATAHY con lo spettacolo E se elas fossem para Moscou? ,la sua ultima, rivoluzionaria, creazione (ispirata a “Le tre sorelle” di Anton Checov , che va definita come un film e al contempo uno spettacolo teatrale. Non un esperimento, ma un vero racconto in cui le riprese saranno parte integrante della drammaturgia dello spettacolo, cui contribuiranno, assieme, le attrici, la regista (che lo monta dal vivo, in diretta), i tecnici e gli spettatori.
Sul piano, invece, delle relazioni sociali, RITA MAFFEI curerà un esperimento di arte partecipata volto a coinvolgere chiunque si senta “cittadino” a Udine, dalla nascita, per scelta, adozione, per integrazione più recente, riunendo ì in un “catalogo” gli stati d’animo, le informazioni e le narrazioni che possono comporre il puzzle del luogo che ha per coordinate geografiche N46°-E13° e definirne la fisionomia intima, privata, sociale e pubblica (5 novembre, Teatro Palamostre).
Anche TEHO TEARDO & ELIO GERMANO cercheranno di rivelare, per frammenti ed evocazioni, le atmosfere e i racconti di Viaggio al termine della notte di Louis Ferdinand Céline (11 febbraio, Teatro Palamostre). Il viaggio di Barbamu, l’insensatezza della Guerra, le fragilità della natura umana torneranno nei paesaggi cinematici della musica di Teardo e nelle raffinate moltiplicazioni elettroniche della voce di Germano. Scandali e corruzione saranno invece al centro di Souper (17-18 dicembre, Teatro S. Giorgio), adattamento di FAUSTO PARAVIDINO dalla piéce, ironica e tagliente, di Ferenc Molnár (1930). Ideato da MASSIMO SOMAGLINO E FABIANO FANTINI e affidato, in un passaggio di testimone generazionale, a giovanissimi interpreti, Il canto e la fionda, invece, racconta un David contro Golia del nostro tempo, nel ripercorrere la parabola di vita e di impegno per una Chiesa come “casa degli uomini”, di David Maria Turoldo, a 100 anni dalla nascita (26-27 novembre, Teatro S. Giorgio).
Infine, le relazioni pubbliche, a partire dallo spettacolo sulla strage di Utoya (28-29 gennaio, Teatro S. Giorgio), scritto da EDOARDO ERBA con regia di SERENA SINIGAGLIA per il Teatro Metastasio, fino ad arrivare a A House in Asia (4 marzo, Teatro Palamostre), spettacolo del collettivo catalano AGROUPATION SEÑOR SERRANO sulla caccia all’uomo più importante del XXI secolo: la localizzazione e la cattura di Osama Bin Laden. Ci sarà anche NATALINO BALASSO con il suo Toni Sartana e le streghe di Bagdàd (26 marzo, Teatro Nuovo Giovanni da Udine). Radicalmente comico sarà anche Performance (9 novembre, Teatro Nuovo Giovanni da Udine) l’approdo sul palcoscenico del talento di VIRGINIA RAFFAELE con le sue maschere più popolari, da Ornella Vanoni, Belen Rodriguez, Carla Fracci, o i personaggi di invenzione ispirati alla realtà “condizionata” che stiamo vivendo, come l’eterna esclusa dai talent show musicali Giorgia Maura o la poetessa transessuale Paula Gilberto Do Mar. Donne molto diverse tra loro che sintetizzano alcune delle ossessioni ricorrenti della società contemporanea: la vanità, la scaltrezza, la voglia di affermazione e, forse, la scarsa coscienza di sé. In conclusione, a 500 anni dalla prima edizione dell’Utopia di Thomas More e dall’invenzione della parola stessa, ALESSANDRO MARINUZZI risalirà alla fonte del poliedrico e visionario mito culturale che ha pervaso l’Europa umanistica e postumanistica e lo confronterà con molte domande dei nostri giorni inquieti, attraverso l’azione trasversale di un percorso artistico e performativo multidisciplinare sviluppato in residenza con il collettivo Eutopia X, costituitosi per l’occasione (10 dicembre, Villa Manin, Spazio Residenze). Sarà poi la volta di Sleep Techinique (7 maggio, Teatro Palamostre), il nuovo spettacolo di DEWEY DELL, e del progetto Talos.2 (10 novembre, Villa Manin, Spazio Residenze), dove il coreografo
ARKADI ZAIDES e un suo team esamineranno la questione dei confini e delle frontiere come spazi che generano movimento e sollecitano una riflessione etica sulla posizione dell’Europa rispetto alle questioni migratorie, fra politiche di accoglienza e investimenti in tecnologia per impedire il passaggio dei suoi confini.
Per vedere e consultare il programma di tutta la stagione si rimanda a questo link (www.cssudine.it)
Anche quest’anno il CSS, in collaborazione con la regione FVG e l’ERPaC Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del FVG, porterà avanti il progetto Residenze a Villa Manin, nato con l’idea e lo scopo di poter dare spazio, modo e tempo agli artisti per confrontarsi ed elaborare dei percorsi di ricerca artistica all’interno della splendida cornice di villa Manin.
Teatro Contatto 35, inoltre, darà continuità anche al progetto Tx2, una nuova maniera, ideata l’anno scorso, per connettere i due Teatri Palamostre e S. Giorgio come luoghi teatrali in continua interazione. Durante la stagione di Teatro Contatto il TEATRO PALAMOSTRE E IL TEATRO S. GIORGIO dialogheranno fra lo loro e verranno fruiti dal pubblico come un unico territorio entro il quale muoversi liberamente, spesso in serate a doppio spettacolo.
Da ricordare inoltre che al Teatro Palamostre riapriranno, per gli spettatori, il Contatto Bookshop, in collaborazione con la Libreria Friuli, dove potranno essere acquistati libri e gadget di vario genere, e, dopo anni di chiusura, anche il bar al piano terra, a cura di Società gastronomica Friulana.