Lo scorso 19 gennaio, nell’Aula magna del Liceo Classico Stellini di Udine, alcuni studenti hanno potuto assistere, grazie alla Sagione teatrale CONTATTO TIG per le scuole, promossa dal CSS, allo spettacolo Tra terra e cielo, scritto ed interpretato da Emanuele Carucci Viterbi. Questa lettura scenica, rappresentata magnificamente dall’attore/drammaturgo, si concentra, in particolare, sugli aspetti contrastanti della mente del grande scrittore rinascimentale Francesco Petrarca, analizzandone a fondo desideri, paure e contraddizioni. Mediante un percorso che porta lo spettatore attraverso epistole, sonetti e frammenti del celebre “Secretum”, Carucci Viterbi è in grado, ‘solamente’ interpretando le parole di Petrarca, di rendere vivi gli scritti del poeta, che sembrano quasi parlare da sé al pubblico. In poco più di 50 minuti si è trascinati in una dissezione della mente dello scrittore: si passa dalla prematura paura della morte e dalla consapevolezza della labilità della vita, alla brama di gloria letteraria e dell’amore per Laura, che condizionerà l’intera vita del poeta, al modo in cui, come dice Carucci Viterbi, “analizza le infinite variazioni che avvengono nel suo animo di fronte all’amore” all’ interno del Canzoniere. Infine, grazie alla lettura di vari frammenti, si viene a conoscenza di come Petrarca, all’interno del Secretum, psicoanalizzi (formalmente sotto le spoglie di S. Agostino) la sua intera esistenza, ricavandone solo vizi capitali e peccati, che, però, liquida prontamente con la conclusione spiazzante, ma capace di far sorridere l’intero pubblico: “Scusami [rivolto a S. Agostino], ma ora devo andare a scrivere”. L’incontro si è chiuso con la lettura del celebre sonetto n.90 il cui incipit è: “Erano i capei doro a l’aura sparsi/ che ‘n mille dolci nodi gli avolgea…”, che parla del primo incontro con l’amata Laura. Sono seguite numerose domande e calorosi, lunghi e più che meritati applausi per l’attore che è stato in grado, con il solo uso delle parole, di far appassionare dei ragazzi ad un autore con cui avevano per la prima volta a che fare.

 

                                                                                 Marta Gottardis del Liceo Classico Stellini