Un tappeto candido, immacolato, pronto per essere macchiato. Sul ring due pugili prepotenti e uno emotivo e impacciato, Thomas vittima dei pugni psicologici di Bull, opera del drammaturgo inglese Mike Bartlett. Presentata ad aprile nella Stagione Contatto del CSS dal giovane regista friulano Fabio Cherstich, la pièce, interpretata da Linda Gennari, Pietro Micci, Andrea Narsi e Alessandro Quattro, racconta le violente dinamiche di tre impiegati in lotta per evitare il licenziamento: solo due si salveranno. Affannato, ansioso, quasi da sembrare incontinente, Thomas sale sul ring seguito dalla rigida e fredda Isoble e Tony, il pericoloso physique du rôle e rapace affamato.

Fabio Cherstich

Quest’ultimi due sono alleati nell’intento di orientare la decisione del capo Carter verso la crudele eliminazione di Thomas durante il colloquio. Lo provocano, la sua vita privata è oggetto di domande pungenti e prive di tatto, il suo aspetto fisico è deriso: Thomas è il piccoletto, quello con le spalle un po’ storte e dal “cervello floscio”, contro di lui c’è Tony, feroce predatore egoista che, con parole di malizia, lo umilia e poi c’è Isoble, ingannatrice capace di ironizzare sulla bontà ingenua del terzo impiegato. Thomas viene così trascinato perfidamente verso la falsa e inconsistente convinzione della sua inferiorità ed ogni sua debole reazione viene distrutta; è negata l’evidenza, ogni parola diventa uno scherzo e il muro della vulnerabilità è demolito definitivamente dopo l’arrivo del capo. Carter orienta la sua decisione sulla base delle presentazioni e degli atteggiamenti che i tre protagonisti assumono in quell’ultimo round. Un vero e proprio duello, due contro uno, e a vincere è il più forte.