Alla Stazione Rogers di Trieste, lunedì 3 luglio, inizia la conferenza stampa di presentazione del nuovo progetto produttivo multidisciplinare EU Europa Utopia. È la mia prima partecipazione ad una conferenza stampa e non posso nascondere la mia eccitazione: il mio primo giorno da stagista al CSS di Udine mi ha condotta nel nostro capoluogo, permettendomi di conoscere una realtà a me precedentemente sconosciuta. Nella luminosa stanza destinata ad accogliere riunioni e conferenze sono presenti il direttore artistico di Mittelfest, in programma a Cividale del Friuli dal 15 al 25 luglio, Franco Calabretto, e il Presidente, Federico Rossi, che prende la parola per esplicitare la sua concezione di “utopia”: qualcosa che al momento non è realizzabile, in futuro sì. Al suo fianco sono seduti i registi, gli autori e i coreografi rappresentanti i cinque principali Enti teatrali regionali, ovvero i triestini Teatro stabile FVG, Teatro La Contrada, Teatro stabile sloveno, gli udinesi CSS Teatro stabile di innovazione del FVG e l’Associazione Artisti Associati di Gorizia.

da sinistra Walter Mramor, Matteo Oleotto, Marcela Serli, Franco Calabretto, Federico Rossi, Rita Maffei e Sabrina Morena

 

Per la prima volta, in occasione della 26.ma edizione di Mittelfest, queste cinque importanti realtà regionali che producono teatro si trovano a collaborare, con lo scopo di riflettere sui destini dell’Europa, realizzando uno spettacolo a “stazioni” allestito nel Complesso di San Francesco. EU Europa Utopia debutterà sabato 15 luglio alle ore 19.00, inaugurando il programma 2017 di Mittelfest con la propria visione sui destini dell’Europa del ventunesimo secolo, affiancandosi al tema dell’Aria, l’elemento della natura che dopo Acqua e Terra chiude la trilogia delle ultime tre edizioni. Le cinque performance, di 20 minuti ciascuna, verranno rappresentate in contemporanea in diverse sale di un unico spazio, ripetute cinque volte, dove, quindi, saranno gli spettatori a spostarsi.

Gli Artisti Associati hanno affidato il compito di realizzare la regia e la coreografia a Giovanni Leonarduzzi, affermato danzatore nella scena della street dance e non solo, il quale ha ideato una creazione dedicata alle emozioni che scaturiscono nell’animo di un artista dell’Europa contemporanea, attraverso la danza, la prosa e la musica. Là dove nascono i mostri è il titolo del microdramma su musiche del duo Beat On Rotten Woods e la voce di Marco Rodella che ha come protagonista un ragazzino di 12 anni, Giovanni.

Matteo Oleotto (regista noto in seguito al grande successo del film Zoran, il mio nipote scemo grazie al quale si è aggiudicato il Premio del Pubblico RaroVideo alla 70ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia)  attualmente co-autore e regista per La Contrada di Trieste, inizia la propria presentazione con una schietta accusa all’eccessiva semplificazione delle vicende contemporanee, esortando ad affrontare la realtà con serietà. E proprio a questa concezione si ispira il titolo della sua provocatoria commedia L’Europa è una cosa seria, che racconta di un marito, Ettore, e di sua moglie, ai quali viene imposto il compito di emanare una nuova costituzione,  perché tanto, che ci vuole?, si domanda ironicamente il regista. Nel corso della stesura della legge fondamentale di un possibile Stato Perfetto, il protagonista viene assalito da profondi dubbi: è possibile lo Stato Perfetto? E, soprattutto, perfetto per chi?

Interviene poi Marcela Serli, attrice e regista argentina ma italiana d’adozione, nata da mamma araba e papà triestino, che per il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia ha ideato Un semplice anagramma. Europa o’ Paure. La Serli, che ha colto l’occasione per raccontare le sue origini e come queste le siano state d’ispirazione per il tema trattato per Mittelfest, si interroga: gli immigrati possono contribuire effettivamente a migliorare questa nostra Europa? come ha affermato il Presidente della Banca d’Europa Mario Draghi, dedicando lo spettacolo a tutti coloro che hanno creduto che l’Europa fosse un’utopia realizzabile.

Successivamente prende la parola Rita Maffei, attrice, regista, autrice e co-direttore artistico del CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia, che propone la scrittura di Lady Europe 2.0, sequel di Lady Europe nata proprio a Mittelfest 2012, che narrava le vicende di una Signora di mezza età elegante in crisi e sull’orlo della menopausa. Dopo cinque anni la situazione è peggiorata: Lady Europe è invecchiata e ha deciso di chiudersi nelle sue stanze, evitando qualsiasi tipo di rapporto. Gli spettatori entrano in ciò che resta del suo salotto fatiscente e in scena gli interpreti  sono cittadini veri e propri (il Collettivo N°46- E°13 già protagonista a Contatto lo scorso anno), i quali saranno guidati nelle loro azioni da una voce sintetica che riprende le parole pronunciate con grande pathos da Jean-Paul Junker lo scorso 14 settembre, donando un effetto di frizione, come lo definisce la regista.

Infine, viene presentato Soseska Evropa/ Condominio Europa dalla regista Sabrina Morena per il Teatro Stabile Sloveno Trieste, sequel dello spettacolo di grande successo del 2016 Come diventare sloveni in 50 minuti. Con una chiave comica lo spettacolo vuole riflettere senza drammatizzare su argomenti complessi, attuali e spesso scomodi, ambientando la vicenda all’interno di un condominio, metafora dell’Europa moderna dove convivono pregiudizi e continui contrasti. Come è frequente succeda all’interno di una comunità, piccola o grande che sia e costituita da persone diverse fra loro per cultura, lingua, religione, costumi e tradizioni, anche in Condominio Europa scoppiano continui conflitti che in un primo momento possono risultare irrisolvibili ma, da grande europeista quale sono, avranno un risvolto positivo, conclude Sabrina Morena. Lo spettacolo, che il 15 settembre andrà in scena in versione integrale, viene interpretato sia in sloveno che in italiano con l’accompagnamento dei sottotitoli.

Con quest’ultima dichiarazione si conclude la conferenza stampa durata poco più di quarantacinque minuti. In sottofondo il presidente di Mittelfest Federico Rossi ci ringrazia per la nostra partecipazione, mentre nella mia testa si affollano i pensieri, i dubbi e le preoccupazioni suscitate dalle parole di questi artisti.  Per un’adolescente come me, costretta a vivere in un secolo di crisi e incertezze, l’Europa viene vista come un nemico, come un ostacolo da aggirare, che costringe la mia generazione a scontrarsi con una dura realtà, dove viene riservato poco spazio ai sogni. Ripenso alle parole di Marcela Serli e inconsciamente nella mia mente si figurano le immagini che circolano sui notiziari da ormai troppi anni: barconi sovraffollati, bambini, donne e uomini stipati in qualche metro quadrato che rischiano la loro vita per un futuro migliore. Subito dopo un altro flash: mi guardo attorno e mi ritrovo all’interno del salotto fatiscente di Lady Europe e riesco a percepire la mia preoccupazione mentre mi domando angosciamene se la Signora al di là della porta si riprenderà mai dal suo malessere. Non trovo risposta e la mia inquietudine cresce esponenzialmente fino a quando risuona nelle mie orecchie la voce rassicurante di Sabrina Morena e, con il suo ottimismo, i miei timori vengono spazzati via.

 

Michela Pelizzon del Liceo linguistico Percoto