“Questo spettacolo rinasce dalla morte di Bobò”.
Emozionante fin dal principio, La gioia è il nuovo spettacolo ideato, diretto e interpretato dal celebre artista Pippo Delbono e dalla sua stravagante compagnia.
Presentato a Teatro Contatto, la stagione del CSS Teatro stabile di innovazione del FVG, lo scorso marzo, dopo un anno di successi in tournée, questo spettacolo affronta, come intuibile dal titolo, il tema della gioia, ma in una chiave nuova, folle, quasi malinconica.

Attraverso clownerie, travestimenti e un centinaio di barchette di carta, Delbono ci accompagna nel viaggio dei suoi personaggi verso la gioia, ma, come anticipato, in maniera folle, paurosa a volte.
“Je so’ pazzo! Je so’ pazzo!”: è il grido (voce di Pino Daniele) liberatorio, quasi gioioso di uno degli attori della compagnia durante una delle scene iniziali. Una corsa continua, fasci e giochi di luce e grida ci hanno introdotto allo spettacolo, dopo un incipit ricoperto di fiori, scenografia coloratissima che raggiungerà il culmine alla fine, grazie alla grandiosa cascata floreale opera dell’artista Thierry Boutemy.
Il simbolo del teatro di Pippo Delbono e perciò anche di questa sua ultima creazione è Bobò: figura costante all’interno dello spettacolo, anche se presentata ora unicamente attraverso la voce, i racconti di Pippo, una panchina vuota e una torta di compleanno. Il regista, infatti, e tutta la compagnia hanno voluto tenere vivo il suo ricordo e il suo ruolo centrale nello spettacolo, dopo la scomparsa avvenuta solamente tre settimane prima della tappa udinese.
Purtroppo questa perdita è riuscita a rafforzare ancora di più il vero significato dello spettacolo, che vuole raccontare la gioia che rinasce dalle ferite, dal dolore, il regista stesso ha dichiarato come lo spettacolo avrebbe potuto chiamarsi “Il dolore”.
Nell’incontro col pubblico, avvenuto dopo lo spettacolo, Pippo ha espresso la sua sorpresa per gli applausi ricevuti: “Non mi verrebbe da applaudire dopo uno spettacolo così” ha dichiarato. In verità il pubblico è rimasto davvero colpito dalle storie intrecciate in scena e che spesso hanno raccontato vicende vissute dallo stesso Delbono.

Gli applausi finali, anche se all’inizio un po’ timidi, causa la grande emozione, col passare dei secondi sono andati in crescendo e, ovviamente, qualche altra manifestazione di apprezzamento non è mancata e possiamo dire che Delbono a Contatto è stato accolto da un’ovazione.
Al termine, gli spettatori hanno partecipato attivamente all’incontro, con domande molto interessanti e mirate all’artista.
Pippo ha concluso l’emozionante serata con un’analisi riguardante il vuoto che personalmente ho molto apprezzato: ”Per creare uno spettacolo inizio sempre da una pagina bianca. Mi piace immaginare un grande vuoto per poi, da qui, costruire l’opera, segno per segno. All’interno dei miei spettacoli voglio lasciare sempre i buchi neri perché ce li ho, ce li abbiamo. Non siamo più abituati a questo silenzio”. E con un colpo di teatro, Delbono ha invitato tutti noi (ed io espando l’invito a tutti voi lettori del blog):

“stiamo un po’ zitti, se vi va”