Ho partecipato alla mia prima conferenza stampa, in qualità di stagista di Alternanza scuola lavoro in CSS Teatro stabile di innovazione del FVG, lo scorso lunedì 24 giugno 2019 a Villa Manin in occasione della presentazione del progetto Dialoghi-Residenze delle arti performative a Villa Manin, a cura dell’Assessore alla Cultura della Regione Friuli Venezia Giulia, Tiziana Gibelli e del Presidente del CSS, Alberto Bevilacqua.

Si tratta di un progetto ideato e organizzato dal CSS di Udine dal 2015 e che, ora, sta affrontando il secondo triennio 2018-2020, grazie ai finanziamenti della Regione FVG e del Mibac e dello stesso CSS. Quest’anno sono presenti due novità sostanziali: una ricerca dei destinatari delle Residenze sostenuta da un Bando per le nuove generazioni del territorio regionale e uno sviluppo dell’offerta in termini di garanzia di qualità grazie al potenziamento della figura del tutor di consolidata esperienza.

Villa Manin, infatti, mette a disposizione un sistema di Spazi di Residenza, due sale prove attrezzate in un edificio accanto al grande Parco storico, mentre gli artisti vengono ospitati negli Spazi foresteria nelle Barchesse, che possono ospitare fino a una ventina di artisti.

Occasione molto stimolante soprattutto per i giovani che, grazie a questo progetto, possono elaborare nuove idee, nel campo della scrittura drammatica, del teatro, della danza, della musica e della performing art.
La Residenza diventa non solo un luogo di studio, ma anche d’incontro tra artisti, provenienti da diverse nazionalità, che possono conoscersi, raccontarsi e fare esperienza insieme.
Al termine e nel corso della residenza, sono previsti momenti di apertura al pubblico, incontri e workshop con esperti, critici e tutor per gli artisti più giovani.

Conferma del suo successo e della multidisciplinarità è stato l’alternarsi, nei mesi passati, di personaggi di fama nazionale e internazionale, come la drammaturga Lucia Calamaro e la regista-coreografa Constanza Macras, formazioni di teatro di ricerca come i Motus, musicisti come Theo Teardo, danzatori e coreografi come Michela Lucenti e tanti altri. Il titolo del progetto deriva da una scelta ampia e studiata, in grado di trasmettere l’idea di un continuo discorso e scambio con il pubblico, fatto di parole certo, ma anche e soprattutto di gesti, emozioni e sensazioni indimenticabili.

La mia prima conferenza stampa è stata un’esperienza molto interessante perché mi ha dato la possibilità di ascoltare delle parole che mi hanno colpito molto: sono quelle pronunciate dall’Assessore regionale Tiziana Gibelli, una persona elegante, che sa raccontare e raccontarsi, incantando chi l’ascolta per la sua attenzione ai dettagli e per il suo stile magnetico. Ha ribadito più volte che per lei l’obiettivo di ognuno dev’essere il futuro delle nuove generazioni e che non si può continuare a pensare solamente ai bisogni attuali ma anche a quelli che probabilmente caratterizzeranno il futuro.                         
La sua forza, unita alla sua incredibile modernità, sono stati gli aspetti che hanno attirato maggiormente la mia attenzione e sono convinta che il suo sia un modello da seguire in un mondo che, purtroppo, è sempre più egoista e prepotente.

Sono molto incuriosita da questo progetto e penso che la carta vincente sia proprio quella di coinvolgere artisti provenienti da nazioni differenti, che possono portare un po’ del loro stile, delle loro abitudini ed esperienze condividendoli con i loro compagni. Ritengo questa opportunità unica e straordinariamente utile per avvicinare anche i più giovani alla scoperta di un tipo di performance teatrale molto innovativa e originale.

di Emiliana Macovez del Liceo Linguistico Vincenzo Manzini