Lo spettacolo Il labirinto di Orfeo viene portato presentato allo spettatore come una rinnovata proposta dell’omonimo spettacolo allestito 25 anni fa da una quartetto d’attori allora sconosciuti, Alessio Boni, Luigi Lo Cascio, Pietro Faiella e Sandra Toffolatti e riadattato e riallestito per la Stagione Teatro Contatto dalla regista Rita Maffei.

In scena per oltre un mese al Palamostre di Udine, Il Labirinto è una perla del teatro interattivo: guidati attraverso le mani e la voce degli attori coinvolti, professionisti e volontari, si viene condotti attraverso dedali e cunicoli in un’esperienza che coinvolge ogni senso.

Fin dall’ingresso nel labirinto si è catapultati all’interno della vita di Orfeo, il famoso musico greco, dal vissuto tanto conosciuto quanto tragico. La vicenda di questo personaggio continua ad essere ricordata attraverso i secoli, con sempre nuovi modi per riproporla ed un pubblico che, anche se diverso nel corso degli anni, rimane ogni volta coinvolto dal dolore del protagonista.

Ogni senso è avvinto da profumi, aromi, suoni. Non sono solo gli occhi a perdersi in questo labirinto, ma anche l’olfatto viene ammaliato da centinaia e centinaia di essenze. Il tatto entra in contatto con superfici di ogni tipo che confondono e disorientano lo spettatore. L’udito è cullato da voci, musiche, suoni lievi e piani.

Alcune persone ne escono spiazziate, altre confuse, altre ancora meravigliate, ma tutte con il desiderio di vivere, di vivere una nuova esistenza, rigenerate e con nuovi sensi accesi e vigili verso orizzonti sempre più ampi e lontani. Remoti perchè lo spettacolo non si chiude, lascia lo spettatore in sospeso, libero di procedere verso qualsiasi direzione egli voglia percorrere.

Alla fine dello spettacolo si giunge alla conclusione che il labirinto non esiste. Non esiste perchè è presente nella vita di ogni giorno, ma quest’esperienza serve a riscoprirlo, a poterlo palpare concretamente, ad aiutare ogni persona a muoversi attraverso quel dedalo di scelte e decisioni indispensabili, necessarie e senza mai fine che è la nostra esistenza.

Anche Orfeo si era trovato davanti ad una situazione che offriva più sbocchi e che lo condusse a perdere tutto quello che aveva guadagnato, alla fine…e ad uscire dal suo labirinto, dalla sua vita…

Teresa Narghes Peresson del Liceo classico Jacopo Stellini Udine