Silvia Calderoni, il suo corpo, gli infiniti cut up che si inseriscono come lame fredde e affilate in una performance che è quasi un dj set ricercato, una sorta di innesto continuo e serrato di differenti linguaggi comunicativi e archetipi tematici, una messa in scena che ha elementi dell’avanguardia e del pulp, del viaggio lisergico e folle alla Hunter S. Thompson e del romanzo di formazione alla Giovane Holden: MDLSX, l’ultimo lavoro del collettivo Motus debuttato le settimane scorse a New York e in questi giorni presentato qui a Udine all’interno della stagione del CSS Teatro Stabile di innovazione FVG, è un esplosione che vuole essere scandalo e dolcezza, che riesce a coniugare Pasolini con il romanticismo malinconico e teneramente adolescenziale degli Smiths.